Emanuele Sbacchi - Terapia del Dolore - Ozonoterapia

La SACROILEITE e quel CHIODO alla natica quando CI SI ALZA IN PIEDI ...






INFIAMMAZIONE ARTICOLAZIONE SACROILIACA
-
SACROILEITE



La Sacroileite è un'infiammazione di una o di entrambe le articolazioni sacro-iliache,  che collegano il sacro alle ali iliache del bacino; sono fra le articolazioni maggiormente sottoposte a stress in quanto “scaricano” il peso della parte superiore del nostro corpo sugli arti inferiori collegando la colonna vertebrale e del bacino; colpisce prevalentemente le donne.





Sintomi:

E’ frequente che oltre al dolore nella zona corrispondente all’articolazione sacroiliaca siano presenti zone di dolore riferito in sedi più o meno distanti (dolore regione gluteo, inguine, lombare, coscia anteriore e posteriore, gamba) motivo per cui spesso la diagnosi differenziale con altre patologie che causano dolore può risultare assai difficile (sciatalgia, lombalgia da discopatia, sindrome delle faccette articolari, sindrome del muscolo piriforme, ecc).





Il paziente riferisce dolore nella regione glutea (mono o bilaterale), appena lateralmente la linea mediana, caratteristicamente riferisce sensazione di “chiodo” nella regione, spesso la sensazione di dolore riguarda una zona più vasta (per il fenomeno dell’amplificazione dei campi recettoriali e spinale) ovvero coscia posteriore e lombare.

Il paziente riferisce lieve miglioramento quando in scarico (disteso) ma tipicamente il dolore si presenta quando tenta di cambiare posizione a letto, peggiora quando dalla posizione seduta passa alla posizione in piede; risulta difficile stare in piedi per lungo tempo, sostenere il peso corporeo più su una gamba rispetto all’altra, salire le scale.

La gravidanza, a seguito dell’espansione dell’osso pelvico per prepararsi al parto può infiammare la zona intorno alle articolazioni sacro-iliache.


La diagnosi si effettua con delle manovre di stress per evocare il dolore, esami radiologici ed eventuali test ematochimici in caso si sospetti artrite reumatoide o altra patologia sistemica:






Poiché il mal di schiena può essere causato da tanti diversi tipi di problemi, il medico può suggerire di utilizzare infiltrazioni di anestestico per formulare una diagnosi. Per esempio, se una iniezione di anestetico nel regione sacroiliaca ferma il dolore, è probabile che il problema sia proprio in quella determinata zona; è possibile aggiungere corticosteroidi/ozono localmente per ridurre l'infiammazione e il dolore, è spesso sufficiente ripetere 2 o 3 infiltrazioni per risolvere per lungo tempo la sintomatologia dolorosa.


In caso di sollievo dal dolore di breve durata è possibile effettuare le Denervazione a Radiofrequenze, una tecnica infiltrativa che non prevede l’utilizzo di farmaci ma di calore in grado di interrompere la trasmissione nervosa delle vie che conducono il segnale dalla zona di infiammazione ai centri nervosi superiori; è una valida soluzione anche in pazienti che per motivi vari non possono effettuare infiltrazioni di cortisone

Fondamentale per il successo delle procedure infiltrative di terapie del dolore è la “precisione del sito di infiltrazione”; fra le prime cause di insuccesso vi è, infatti, la incapacità di iniettare il farmaco o l’ozono nel sito di infiammazione; nel caso delle Articolazioni Sacroiliache è possibile eseguire le infiltrazioni con guida ecografica con una buona accuratezza in modo avere la certezza di raggiungere il sito di infiammazione intrarticolare; per avere il 100% di certezza o in caso di pazienti obesi (unico grande limite della tecnica ecoguidata) è possibile eseguire la procedura con l’ausilio di tac o raggi x. E’ ormai certo che infiltrare le articolazioni sacroiliache senza alcun sistema di visione porta ad un numero di fallimenti elevato ed inaccettabile.



Rimane ovvio che, come qualunque altro intervento rivolto alla risoluzione del dolore osteoarticolare, è fondamentale che il paziente intraprenda un percorso di ginnastica postulare e fisioterapia che serva a migliore la dinamica del bacino e della colonna vertebrale e che qualunque intervento infiltrativo non può “durare per sempre”


insomma…

tutto noi non possiamo fare

e

la migliore terapia del dolore rimane l’attività fisica !!!




Nessun commento:

Posta un commento