Emanuele Sbacchi - Terapia del Dolore - Ozonoterapia

Ozono e Ginocchio (gonalgia)

OZONO E GINOCCHIO



L’artrosi del ginocchio colpisce generalmente i pazienti oltre i 50 anni di età ed è più comune in coloro che sono in soprappeso, tanto che la perdita di peso tende a ridurne i sintomi. Nell’insorgere di questa malattia può giocare un ruolo importante anche la predisposizione genetica. Altri fattori includono traumi al menisco, danni ai legamenti crociati e fratture alle ossa.
Sintomi
I sintomi dell’artrosi al ginocchio tendono a progredire al peggiorare della patologia ma è necessario tenere presente che il loro inasprimento non è costante nel tempo: è possibile trascorrere periodi di lieve dolore alternati a periodi di riacutizzazione del dolore. Per diagnosticare la corretta progressione della patologia, risulta quindi essenziale confrontare i sintomi durante un periodo di tempo di più settimane e non considerare solamente un giorno particolare.
I sintomi più comuni sono:
- Dolore, che solitamente si accentua con il movimento e si riduce con il riposo.
- Perdita di flessibilità e limitazioni nei movimenti Rigidità articolare.
 -Gonfiore e dolenzia dell’articolazione.
- Deformità dell’articolazione
- Dolore notturno

Visita medica

Patologie Osteoarticoloari

Patologie Osteoarticoloari


L’efficacia del trattamento con O2-O3 in campo ortopedico è acquisizione consolidata come dimostrano gli ormai innumerevoli dati disponibili in letteratura. Negli ultimi anni le infiltrazioni intra-articolari o peritendinee di ossigeno-ozono sono molto utili in caso di artrosi dolente e di riacutizzazioni infiammatorie di qualsiasi articolazione del corpo (spalla, ginocchio, gomito, mano, caviglia, piede etc). Per esempio nell’ambito della patologia del ginocchio le indicazioni all’utilizzo di questa metodica riguardano il trattamento delle condizioni artrosiche sia primitive che secondarie, delle affezioni osteocondrali e delle meniscopatie degenerative; mentre in caso di patologia della membrana sinoviale può ricoprire un ruolo di supporto alle terapie tradizionali (Gheza et al, 2003).

Sindrome da Stanchezza Cronica


SINDROME DA STANCHEZZA CRONICA


La sindrome da stanchezza cronica (o Chronic Fatigue Syndrome) è un disturbo dalle origini oscure che colpisce in prevalenza giovani e donne con una età media di insorgenza intorno ai 30 anni ed è molto rara negli anziani. La fatica cronica persiste solitamente per almeno 6 mesi, non viene alleviata dal riposo e spesso anzi viene aggravata da minimi sforzi compiuti.

Contratture Sindrome Miofasciale

 
Dolore muscolare nelle Contratture e
nella Sindrome Miofasciale
 
 
Nelle patologie a carico dell’apparato Muscolo-Scheletrico, caratterizzate da spiccata sintomatologia dolorosa, l’ossigeno-ozono terapia viene utilizzata con ottimi risultati. Il suo impiego è efficace nelle affezioni infiammatorie acute e traumatiche caratterizzate da dolore, deficit funzionale e contratture muscolari.
L'utilizzo dell'ossigeno-ozono terapia permette di spezzare il circolo perverso rappresentato da: alterazione morfologica, dolore, contrattura muscolare antalgica, rigidità articolare, deficit funzionale.
L’Ozono riduce la sintomatologia dolorosa, favorisce il rilassamento delle fasce muscolari coinvolte con conseguente recupero nella flessibilità e funzionalità complessiva dei muscoli e delle articolazioni.

ARTROSI

OSTEOARTROSI O ARTROSI




Definizione
L'osteoartrosi (OA) o artrosi è una malattia articolare cronica caratterizzata da lesioni centralmente, ove e’ il carico, degenerative e perifericamente, ove non c’e’ il carico, produttive, a carico della cartilagine delle articolazioni diartrodiali e da cambiamenti nell’osso sottostante i margini articolari.

Anatomia della cartilagine



CAPILLARI E CELLULITE

CAPILLARI E CELLULITE


I primi segni di una cattiva circolazione sanguigna a livello degli arti inferiori si manifestano con la comparsa di gonfiore e senso di pesantezza alle gambe, soprattutto verso la fine della giornata. Successivamente emergono altri disturbi, quali irrequietezza notturna degli arti inferiori, crampi e, talvolta, sensazione di bruciore sottocutaneo. In un terzo dei pazienti tali disturbi si associano a evidenti dilatazioni del sistema venoso superficiale: le teleangectasie (capillari ramificati) o le varici (dilatazioni permanenti di una più vene) del distretto appartenente alla vena safena interna (che va dal dorso del piede alla regione del femore) o esterna (dal lato del piede fino alla parte posteriore del ginocchio).
L'alterazione della microcircolazione e del drenaggio linfatico (eliminazione delle scorie operata dalla linfa) è responsabile di vari fenomeni , come la comparsa di cellulite, del gonfiore associato a indurimento e atrofia dei tessuti e delle macchie cutanee color ocra.

Ulcere (Piaghe) delle gambe

Ulcere (Piaghe) delle gambe



Le ulcere o piaghe delle gambe o ulcere trofiche o ulcus cruris sono perdite di sostanza di varia estensione e profondita’, interessanti l’epidermide, derma ed ipoderma con scarsa tendenza alla guarigione spontanea localizzate nella parte distale delle gambe. Possono essere dovute a cause venose, linfatiche, arteriose ed extravascolari per cui cambiano la clinica e la terapia.

Ulcere venose o flebopatiche: sono l’80%. Esse sono localizzate

LINFEDEMA FLEBOLINFEDEMA DELLE GAMBE



LINFEDEMA , FLEBOLINFEDEMA DELLE GAMBE


E’ impensabile parlare separatamente delle due patologie, in quanto l’un sistema collabora con l’altro nel reflusso dei liquidi circolanti e quindi la patologia del sistema linfatico coinvolge quella del sistema venoso e viceversa. 
L’edema di un arto puo’ dipendere da due ordini di cause:
 - eccesso di acqua nello spazio extracellulare come nelle trombosi venose, flebopatie in genere, ipoproteinemie, insufficienza cardiaca e renale. In questo caso il sistema linfatico, nel tentativo di compenso, e’ sovraccaricato e presenta un flusso aumentato. La causa dell’edema e’ nella grande circolazione e quindi potremo parlare di Flebolinfedema a basso contenuto proteico.

FIBROMIALGIA


FIBROMIALGIA


Inquadrata tra i reumatismi extrarticolari, essa e’ caratterizzata da dolore e rigidità muscolare. Piu’ colpiti sono i muscoli dorsali e cervicali. Vi sono numerosi punti trigger. E’ una malattia molto frequente specie nel sesso femminile. Non si rilevano alterazioni ematochimiche e radiologiche. L’ecografia puo’ rilevare edema e spasmi muscolari. Puo’ essere primitiva o secondaria (o meglio concomitante) ad altre malattie reumatiche (artrosi vertebrale, Sjogren, polimialgia, connettiviti), ipotiroidismo, traumi.



OSSIGENO-OZONOTERAPIA

OSSIGENO-OZONOTERAPIA


Introduzione: breve storia dell’ossigeno-ozonoterapia
L'ossigeno-ozonoterapia (OO) è una pratica medica che, iniziata negli anni '90 negli U. S. A., ha riscosso un interesse sempre crescente, soprattutto per molte condizioni patologiche dove le terapie convenzionali non hanno dato i risultati sperati o comunque in quei casi dove in cui il paziente presenta intolleranza o allergia ai farmaci che dovrebbe utilizzare per curare la propria condizione patologica. L'OO è stata inizialmente osteggiata per un preconcetto scetticismo di chi non voleva accettarne gli indubbi benefici dati al paziente ma oggi è accettata come terapia riconosciuta dalla medicina convenzionale in particolare dopo la nascita di varie comunità scientifiche internazionali che hanno prodotto studi che ne comprovano l'efficacia dimostrata non solo sul piano clinico ma anche radiologico mediante TAC e RMN effettuate prima e dopo l'inoculazione di OO. Per alcune condizioni patologiche, in particolare per le discopatie cervicali e lombari, l'efficacia dell'OO è stata riconosciuta al punto che è effettuabile nella regione Lombardia anche in convenzione con il S. S. N.. Inoltre, dopo che nel 2001 ne fu perfino impedito l'effettuazione con una discutibile circolare ministeriale abrogata poi da successiva sentenza del T. A. R. del Lazio del 2003, è oggi una terapia a cui si può accedere in totale sicurezza anche in un normale ambulatorio adeguatamente attrezzato senza la necessità di recarsi in una struttura ospedaliera. Inoltre recenti studi hanno esteso il campo di applicazione dell'OO non più solo alle patologie muscolo scheletriche ma anche a ad altri campi in particolare grazie alla pratica dell'autoemoterapia in particolare nelle maculopatie retiniche senili, nella scelrosi multipla, nelle ulcere cutanee, e nella fibromialgia.

Ozono Ossigeno e Sport

Ossigeno Ozono e Sport


INTRODUZIONE 
L'atleta rappresenta il "campo di studio" per gli effetti di situazione limite per l'organismo umano; i record dell'atletica leggera, le immersioni a profondità estreme o la permanenza ad altissime quote senza l'utilizzo dell'erogatore di ossigeno hanno sconvolto i capi saldi della fisiologia classica. 
Uno degli argomenti più attuali ed interessanti è lo studio della fatica; le sue diverse caratteristiche, le implicazioni biochimiche, la sua prevenzione e cura sono temi molto sentiti dagli esperti del settore.
Di pari passo con lo studio fisiologico dell'atleta si è sviluppata una disciplina, la metodologia dell'allenamento, che si occupa della preparazione specifica dello sportivo agonista; si sono così creati i presupposti per il controllo e lo studio dei "carichi" di lavoro.

Ozono Cervicobrachialgie - Lombalgie - Ernia del Disco

TRATTAMENTO DELLE DEFORMAZIONl DISCALI POSTERIORI DELLA COLONNA VERTEBRALE

Il Dott. Cesare Verga, "inventore" di questo metodo, lo ha chiamato DISCOSAN.
Il disco intervertebrale ha un'importanza fondamentale nella biomeccanica della colonna vertebrale, soprattutto a livello cervicale e lombare, dove tale struttura è sollecitata dalle forze di pressione e torsione del capo e del tronco.


Lo stretto rapporto che contrae con le strutture nervose adiacenti mettono il disco in primo piano nella determinazione della qualità della vita della persona. Il trattamento quindi della patologia discale dovrebbe avere caratteristiche di massima efficacia e rispetto della struttura originale, associato, possibilmente, a facilità di pratica terapeutica ed economicità. Il trattamento DISCOSAN possiede queste caratteristiche. Esso affronta l'aspetto biomeccanico e biologico del problema implicando anche dei concetti diagnostici che non sono sempre applicabili ad altre metodiche.

INDICAZIONI GENERALI ALL'USO DELL' OSSIGENO OZONOTERAPIA


INDICAZIONI GENERALI ALL'USO DELL' OSSIGENO OZONOTERAPIA





L’ozonoterapia, ormai consolidata da anni di esperienza clinico-scientifica e diffusa in numerosi paesi, consente in una elevata percentuale di casi di risolvere o perlomeno di migliorare, con notevoli benefici personali e sociali, numerose patologie, altrimenti fortemente invalidanti.

Patologie in cui è indicata l’ossigeno ozonoterapia
Ozonoterapia nell’Ortopedia, reumatologia e traumatologia:
Artrosi e artriti comprese le artriti reumatoide e          psoriasica
Tendiniti (epicondiliti, epitrocleiti …), sindrome del     tunnel carpale, discopatie sia cervicali che lombari (cervicobrachialgie, lombosciatalgie )



Ozonoterapia nei Disturbi della circolazione arteriosa, venosa e linfatica:  

L'AUTOEMOTERAPIA CON OSSIGENO - OZONO



L'AUTOEMOTERAPIA CON OSSIGENO - OZONO



IN COSA CONSISTE ?


Una modesta quantità di sangue viene prelevata dal paziente (come se donasse il sangue) mediante accesso venoso butterfly, opportunamente miscelata in un tempo ben definito con un'adatta quantità di ossigeno-ozono ad una precisa concentrazione (a seconda della patologia da trattare) e reinfusa nello stesso paziente utilizzando, quindi, la stessa via utilizzata per il prelievo. Durata complessiva del procedimento: 20 - 30 minuti.

COSA SUCCEDE ?



CHE COSA E’ L’OZONO

CHE COSA E’ L’OZONO
L'ozono (O3) è la forma triatomica dell'ossigeno (O2)

In natura l'ozono si forma, sia mediante i raggi ultravioletti, sia mediante il lampo, che riesce a dare l'energia necessaria affinché 3 molecole di ossigeno diventino 2 molecole di ozono:


2 O3 + H2O2 -> 2 OH• + 3 O2


Per uso medicale viene prodotto estemporaneamente al momento dell'uso da appositi macchinari.

L'O3 è un gas molto instabile e reattivo e deve essere usato immediatamente dopo il prelievo.