Emanuele Sbacchi - Terapia del Dolore - Ozonoterapia

Ernia del Disco: Trattamento con Ossigeno-Ozono Intradiscale


L’ernia del disco lombare classica tende gradualmente con il passare del tempo a risolversi spontaneamente. 



Questo con l’aiuto della terapia medica e fisica. Il fenomeno della guarigione spontanea è dovuto al fatto che l’ernia, inizialmente imbibita di liquido e quindi di volume più grosso, passando le settimane si riduce perdendo liquido e riassorbendosi. Nello stesso tempo viene in parte disgregata e digerita dai macrofagi. Quando anche, oltre a quanto detto, non si sposti e liberi la radice nervosa dal suo contatto diretto . 





Se la sintomatologia non regredisce e si protrae oltre i 2-3 mesi allora si può iniziare a valutare la soluzione chirurgica.

La tecnica chirurgica più corretta è quella mini-invasiva che utilizza il microscopio operatorio. Ciò non vuol dire incisioni piccole bensì manipolazione dell’ernia e delle strutture nervose con estrema precisione e delicatezza potendosi eseguire un emostasi accuratissima. Nella maggior parte dei casi il giorno dopo tale tecnica chirurgica il paziente è in piedi e può anche essere dimesso.

Nonostante ciò la chirurgia è gravata di possibili complicazioni che non possono essere taciute: infezioni, recidive dell’ernia, fibrosi peridurale ipertrofica, maggior induzione di degenerazione discale e instabilità segmentaria. 

In casi particolarmente sfortunati si può arrivare a quella che viene definita come “failed back surgery syndrome” - FBSS !

Un insuccesso globale cui si associano quasi tutte le complicazioni prima elencate con problematiche difficilissime circa il cosa fare dopo soprattutto in presenza di pazienti giovani e in piena attività lavorativa.


Per questi motivi sono state ideate nuove tecniche percutanee applicabili in anestesia locale o ambulatoriamente.


Alcune ormai sono abbandonate e tra quelle ancora in uso segnaliamo :

-La nucleotomia meccanica attraverso canule e mezzi motorizzati
-La nucleotomia con laser
-L’Ossigeno-Ozono terapia (O2O3).


Sono tecniche relativamente poco invasive.


Hanno una ridotta percentuale di complicazioni. Sono ripetibili. In caso di insuccesso si può sempre ricorrere alla terapia chirurgica.
Agiscono tutte riducendo l’entità volumetrica dell’ernia e del disco ma con l’ozonoterapia si può anche associare anche un effetto antiinfiammatorio.



L’Ozono tende a ridurre il volume dell’ernia per un fenomeno di disidratazione e di fibrosi del disco e riduce la flogosi radicolare, uno dei fattori principali del quadro clinico legato al conflitto disco-radicolare. Questo dipende da fattori meccanici e infiammatori (immuno-mediati e secondari a fattori bioumorali ).


L’Ozono iniettato provoca disidratazione e fibrosi del nucleo polposo e tessuto erniario con conseguente diminuzione del conflitto con il nervo.

Inoltre indurrebbe un aumento di cessione di ossigeno da parte dei globuli rossi, riduce l’ipossia dei tessuti e stasi linfatica e venosa. Migliora in tal senso la circolazione ematica locale con rimozione di sostanze tossiche.

L’Ozono avrebbe altre qualità: inibisce il rilascio di proteinasi da parte dei macrofagi e dei neutrofili polimorfonucleati e aumenta la liberazione di citochine immunosoppressive. Inibisce la sintesi delle prostaglandine e la liberazione delle bradichinine, neutralizza i ROS endogeni e stimola la produzione locale di enzimi antiossidanti.

L’infiltrazione attiverebbe per via riflessa il sistema antinocicettivo mediante la liberazione di peptidi oppiodi, di endorfine e di cortisolo. 

( da : Bertini G. e coll. : L’ernia del disco lombare: il trattamento con ozono e con le altre tecniche percutanee. Lo Scalpello, 26, 112-117, 2012 ).


Le principali casistiche riportano risultati molto buoni che si aggirano su percentuali dell’80% . 

Noi riteniamo quindi che sia una tecnica applicabile quasi in tutte le ernia discali lombari resistenti ai primi trattamenti. Se la sintomatologia non recede dopo 20/30 giorni allora prima di passare alla fase chirurgica preferiamo proporre questa soluzione percutanea e ambulatoriale. 

ho mal di schiena aspetto? eseguo degli esami? quali?



ho mal di schiena 
aspetto? eseguo degli esami? quali?

quando insorge il mal di schiena con eventuale dolore agli arti, a seconda della gravita e dell’intensità, per il paziente può iniziare un periodo molto complesso durante il quale saranno diverse le domande e poche le certezze.


aspetto? eseguo degli esami? mi rivolgo ad uno specialista? quale? inizio delle terapie? quali?

cerchiamo di fare un po' di chiarezza riguardo gli esami diagnostici

La storia naturale indica che le ernie del disco lombari si riassorbono spesso, del tutto o in parte e che la sintomatologia ad esse associata regredisce di frequente con i trattamenti conservativi.
Inoltre ernie del disco lombare vengono riscontrate dalla diagnostica per immagini con frequenza elevata anche in persone del tutto asintomatiche

L’ernia discale è dunque un fenomeno dinamico, nonché una condizione relativamente comune e a prognosi favorevole nella maggior parte dei casi.

La clinica e le indagini diagnostiche strumentali sono molto importanti per stabilire il percorso terapeutico

Spesso infatti TC e/o RM diagnosticano le immagini di più ernie, di cui una sola è responsabile della sintomatologia e non di rado radiologicamente meno evidente di altre che sono invece asintomatiche.


Paziente operato laminectomia: Trattamento di recidiva - Gela (Calatanissetta) Peridurolisi e Radiofrequenza Midollare

epidurolisi/periduolisi con trattamento radiofrequenza midollare L5 e S1 lombare rx guidata



un caso interessante


visita 12 ottobre 2016
uomo, aa 55, dolore lombosciatalgico destro"lancinante" (l'ha definito cosi)

alla visita: 
- Lasegue positivo a 20 gradi a destra
- Wasserman positivo a destra
- Riflessi osteotendinei ridotti ma presenti a destra (rotuleo, medioplantare, achilleo)
- Forza: NESSUN DEFICIT DI FORZA (QUADRICIPITE, SPE E SPI)
- Sensibilità: ridotta sensibilità al freddo, normale allo sfioramento e alla puntura di spillo

Conclusioni: anamnesi, sintomatologia, segni e sintomi coincidenti con quanto riscontrato alla risonanza magnetica del 23 settembre 2016 ovvero ernia di dimensioni 1,87 cm x 1,42 cm x 1,14 cm che non sembra oltrepassare il legamento longitudinale posteriore


epidurolisi/periduolisi con trattamento radiofrequenza midollare L5 e S1 lombare rx guidata


Date le dimensioni e la sintomatologia, pur non essendo indicato un intervento chirurgico urgente o in elezione in quanto non presente alcun segno/sintomo importante di compressione e sofferenza nervosa (la dimensione dell'ernia non è mai menzionata fra i fattori che indicano l'esecuzione di un intervento chirurgico) si propongono al paziente dei trattamenti infiltrativi eco-guidati e poi, se non dovessero esitare in un beneficio, rx guidati; tuttavia si segnala al paziente che potrebbe essere un percorso inutile e che potrebbe dovere prendere in considerazione un intervento chirurgico

il paziente rifiuta in quanto già operato 11 mesi prima di ernia del disco (come si evince dalle precedenti immagini rmn)

rmn 01 ottobre 2015

epidurolisi/periduolisi con trattamento radiofrequenza midollare L5 e S1 lombare rx guidata


si effettuano n. 2 infiltrazioni eco-guidate con modesto/scarso beneficio, comunque non soddisfacente

si effettua quindi epidurolisi/periduolisi con trattamento radiofrequenza midollare L5 e S1 lombare rx guidata in regime di ricovero con completa risoluzione della sintomatologia (con stupore del paziente e dell'operatore)

si sospendono i trattamenti e si invita il paziente a contattare il medico se dovessero comparire sintomi come dolore e, piu importante, deficit neurologici (anche in assenza di dolore)

conclusioni: 
indagando sulla comparsa dei primi sintomi il paziente riferisce che prima della laminectomia (intervento precedente) erano presenti importanti deficit della dorsiflessione del piede di conseguenza è stato corretto eseguire l'intervento chirurgico

in questa sede non si vuole, ancora una volta, contestare l'indicazione chirurgica ribadendo che la terapia del dolore non si pone in antitesi o conflitto con la neurochirurgia

sono differenti le indicazioni: 
- se presenti deficit neurologici importanti o severi o ingravescenti il paziente va operato chirurgicamente (non contano le dimensioni dell'ernia)
- se presenti dolore e/o modesti deficit neurologici non va posta indicazione chirurgica e il paziente deve essere invitato ad attendere ed eventualmente tentare di risolvere con trattamenti conservativi e monitorando il decorso, si potrà valutare l'opzione chirurgica dopo insuccesso di questo percorso

inoltre, un disco ormai lesionato può in qualunque momento espellere materiale intradiscale determinando ricomparsa della sintomatologia, il giorno dopo, anni dopo o tecnicamente mai

Questo vale per i pazienti operati chirurgicamente, trattati con tecniche conservative o non sottoposti ad alcun trattamento