OZONO E GINOCCHIO
L’artrosi del ginocchio colpisce generalmente i pazienti oltre i 50 anni di età ed è più comune in coloro che sono in soprappeso, tanto che la perdita di peso tende a ridurne i sintomi. Nell’insorgere di questa malattia può giocare un ruolo importante anche la predisposizione genetica. Altri fattori includono traumi al menisco, danni ai legamenti crociati e fratture alle ossa.
Sintomi
I sintomi dell’artrosi al ginocchio tendono a progredire al peggiorare della patologia ma è necessario tenere presente che il loro inasprimento non è costante nel tempo: è possibile trascorrere periodi di lieve dolore alternati a periodi di riacutizzazione del dolore. Per diagnosticare la corretta progressione della patologia, risulta quindi essenziale confrontare i sintomi durante un periodo di tempo di più settimane e non considerare solamente un giorno particolare.
I sintomi più comuni sono:
- Dolore, che solitamente si accentua con il movimento e si riduce con il riposo.
- Perdita di flessibilità e limitazioni nei movimenti Rigidità articolare.
-Gonfiore e dolenzia dell’articolazione.
- Deformità dell’articolazione
- Dolore notturno
È opportuno rivolgersi al proprio medico di famiglia se si avverte gonfiore o indolenzimento dell’articolazione del ginocchio per più di due settimane. Il medico può richiedere come primo esame una radiografia in carico delle ginocchia, quindi valutare la necessità di ulteriori approfondimenti per determinare la progressione della condizione.
Cause
L’artrosi del ginocchio si verifica quando la cartilagine che ricopre le estremità delle ossa dell’articolazione del ginocchio si deteriora. La cartilagine può arrivare a consumarsi completamente e causare uno sfregamento di osso su osso, con conseguente danneggiamento dell’articolazione e insorgenza di dolore. Non è sempre chiaro perché l’artrosi del ginocchio si sviluppi: la maggior parte dei medici ritiene sia una combinazione di fattori che possono includere debolezza muscolare , obesità , ereditarietà, lesioni, stress dell’articolazione e invecchiamento.
Fattori di rischio
I fattori che contribuiscono ad aumentare il rischio di artrosi sono:
Età: l’artrosi si verifica in genere negli adulti più anziani. Le persone sotto i 40 anni raramente presentano l’osteoartrite.
Sesso: le donne hanno maggiori probabilità di sviluppare l’osteoartrite.
Deformità ossee: alcune persone presentano dalla nascita malformazioni ossee con articolazioni e cartilagini difettose che possono aumentare il rischio di osteoartrite.
Lesioni articolari, come quelle prodotte da attività sportive o causate da incidenti.
Obesità poichè l’eccesso di peso provoca maggiori sollecitazioni sulle articolazioni come nel caso delle ginocchia.
Alcune tipologie di occupazioni: le attività ripetitive che interessano l’articolazione del ginocchio possono predisporre allo sviluppo dell’artrosi.
Altre malattie, come la gotta, l’artrite reumatoide, la malattia di Paget o l’artrite settica possono aumentare il rischio di sviluppo dell’osteoartrite.
Trattamenti e farmaci
Non c’è cura per l’artrosi, ma opportuni trattamenti possono contribuire a ridurre il dolore e a mantenere il movimento articolare, in modo tale che la patologia non interferisca con le attività quotidiane. A seconda del livello di dolore e dei danni all’articolazione, il medico consiglierà uno specifico regime terapeutico.
Tra le raccomandazioni più comuni:
- Evitare le attività che peggiorano il dolore.
- Durante il giorno fare impacchi di ghiaccio sul ginocchio per 20/30 minuti per ridurre l’infiammazione.
- Assumere farmaci antinfiammatori da banco o steroidi orali per ridurre la quantità di infiammazione e di dolore. Se i farmaci da banco come l’ibuprofene o il naprossene non sono abbastanza, il medico può prescrivere farmaci più forti.
- Terapia fisica: gli esercizi possono contribuire ad aumentare il movimento e la flessibilità dell’articolazione, nonché contribuire a rafforzare i muscoli della gamba. Per la maggior parte dei pazienti è efficace rivolgersi ad un fisioterapista per trovare esercizi che ripristinino la funzionalità del ginocchio senza però rischiare ulteriori lesioni, come ad esempio la ginnastica in acqua.
- Utilizzare dispositivi medici che aiutino l’articolazione a sostenere la pressione, come fasce elastiche, bastone o scarpe con solette che assorbono gli urti o che correggono i piedi piatti.
- Iniezioni di cortisone, possono aiutare a diminuire l’infiammazione e a ridurre il dolore.
- Glucosamina e Condroitina: la Glucosamina e la Condroitina assunte per via orale possono essere efficaci per il trattamento dell’ artrosi del ginocchio.
Acido ialuronico
Se la medicina orale e la terapia fisica non sono sufficienti a lenire il dolore al ginocchio, è possibile effettuare iniezioni di acido ialuronico. L’acido ialuronico è un componente già presente nel ginocchio e le sue iniezioni hanno scopo di aumentarne la quantità per proteggere l’articolazione quando la cartilagine si assottiglia ed agisce come un lubrificante. Questo trattamento può fornire sollievo dal dolore più efficacemente dei farmaci orali per una durata da sei mesi a un anno.
L’Ozonoterapia agisce con un’azione antinfiammatoria. Risulta molto utile nelle fasi iniziali della artrosi. Negli ultimi anni risulta particolarmente utilizzata la duplice somministrazione di una miscela di Ossigeno-ozono associato ad acido ialuronico. In questo modo si associa all’azione lubrificante dell’acido ialuronico quella antinfiammatoria dell’Ozono.
Il ciclo classico prevede un ciclo di 10 infiltrazioni di Ossigeno-Ozono in associazione ad Acido ialuronico. Le terapie intra-articolari sono estesamente utilizzate. Uno dei vantaggi principali di tali tecniche è rappresentato dalla possibilità di introdurre i preparati farmacologici direttamente nel sito d'azione richiesto. Le infiltrazioni intra-articolari sono molto utili in caso di artrosi dolente e di riacutizzazioni infiammatorie di qualsiasi articolazione del corpo (spalla, ginocchio, gomito, mano, caviglia, piede etc).
Consistono in
1) Infiltrazione intra-articolare di Ossigeno - Ozono
Ossigeno Ozono per via intra-articolare: Si è dimostrato sperimentalmente sicuro dal punto di vista istologico (Iliakis et al 2008) a basse concentrazioni (fino a 35 mcg/ml), dannoso invece per la cartilagine alla dose di 70 mcg/ml (Yu et al 2010). Provoca dolore transitorio la cui intensita’ è in relazione alla concentrazione utilizzata, al volume iniettato e alla rapidità di esecuzione. A livello intra-articolare sembra indurre la rapida scomparsa del dolore articolare e dell’edema e una normalizzazione della temperatura locale con aumento della mobilità e funzionalità articolari. Rarissimi effetti collaterali di cui il più frequente è la lipotimia (svenimento).
2) Viscosupplementazione con acido ialuronico a medio peso molecolare (sale sodico 1.6% 32 mg/2 ml)
Le infiltrazioni a base di acido ialuronico non agiscono solo sul dolore e sull’infiammazione, ma anche sul rallentamento del processo degenerativo dell’artrosi. L’obiettivo è ristabilire il volume del liquido sinoviale rispettando e reintegrando le sue proprietà visco-elastiche e lubrificanti, stimolando la produzione di nuovo acido ialuronico endogeno ad azione antiinfiammatoria e analgesica, attraverso le infiltrazioni intra-articolari.
DIFFERENZE TRA I VARI TIPI DI AC. IALURONICO:
- LA BIOTECNOLOGIA ALLA BASE DELLA LORO SINTESI E/O ESTRAZIONE
- IL PESO MOLECOLARE
• VISCOINDUZIONE (basso pm): normalizza biosintesi acido ialuronico endogeno
• VISCOSUPPLEMENTAZIONE (medio-alto pm): azione meccanica di lubrificazione con ripristino delle condizioni viscoelastiche normali del liquido sinoviale
• EFFETTO ANALGESICO (lega peptidi mediatori del dolore e interagisce con loro recettore, oltre ad effetto analgesico diretto)
• EFFETTO ANTI-INFIAMMATORIO (riduce concentrazione intra-articolare mediatori infiammazione: prostaglandine, fibronectina)
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