- l'osteoartrosi,
- la capsulite adesiva
- l'artrite reumatoide
Artrocentesi
L'artrocentesi
è l'operazione di svuotamento di raccolte patologiche di liquidi a livello di
cavità articolari.
E'
una pratica di comune svolgimento in ambito reumatologico ed ortopedico, ed
assume un significato sia diagnostico (biopsia) che terapeutico,
riducendo il disconforto causato dalla pressione esercitata dal gonfiore
intra-articolare.
L'esistenza
di un'artrite può richiedere la realizzazione di un'artrocentesi, specialmente
nei casi di sospetta artrite infettiva. L'aspirazione intra-articolare
ecoguidata è particolarmente utile nei casi di ridotto accumulo di liquidi.
L'ingresso dell'ago viene diretto verso l'accumulo di liquido aiutandosi con
una leggera compressione manuale in modo da evacuare alcuni recessi articolari
permettendo di svolgere l'intera proceduta in un punti più accessibile.
Infiltrazioni Intra-Articolari
Le
terapie intra-articolari sono estesamente utilizzate. Uno dei vantaggi
principali di tali tecniche è rappresentato dalla possibilità di
introdurre i preparati farmacologici direttamente nel sito d'azione
richiesto. Numerosi dati in letteratura riportano, per le iniezioni di
corticosteroidi intra-articolari, risultati positivi nei soggetti affetti da
osteoartrosi o artriti infiammatorie.
Negli
ultimi 10 anni, dati derivati da trial riguardanti l'uso di derivati
dell'acido ialuronico per via intra-articolare nei casi di osteoartrosi, hanno
suggerito effetti positivi anche per questo tipo di trattamento.
Questo
glicosamminglicano è infatti un farmaco strutturale che aumenta le
proprietà visco-elastiche dei fluidi sinoviali, oltre ad avere un effetto
anti-infiammatorio. L'obiettivo della terapia di viscosupplementazione a
livello articolare è quello di alleviare il dolore e l'infiammazione,
ripristinando le normali capacità funzionali del paziente.
Articolazione del ginocchio
A
livello dell'articolazione del ginocchio, l'artrocentesi può
essere praticata per alleviare il dolore ed i fastidi provocati
dall'accumulo di liquidi intraarticolari e/o per diagnosticare patologie
presenti nei liquidi stessi.
L'iniezione
intra-articolare ecoguidata può essere praticata nella tecnica di
viscosupplementazione e nelle infiltrazioni di farmaci antidolorifici e
corticosteroidi.
Le
indicazioni per le iniezioni di corticosteroidi includono l'osteoartrite avanzata o altre
infiammazioni artritiche, come le gotta o
le patologie da deposito di fosfato di
calcio.
Prima
di ciascun intervento di aspirazione o iniezione, viene effettuata l'anestesia
locale con lidocaina.
L'articolazione
del ginocchio si compone di due articolazioni funzionali, la femoro tibiale e
la femoro patellare. I principali stabilizzatori del ginocchio sono i
legamenti crociati anteriori e posteriori, i legamenti mediale e latero
collaterale ed i legamenti capsulari.
Esistono
numerose tecniche per l'aspirazione ed iniezione dell'articolazione de
ginocchio.
Queste
includono approcci mediali, laterali, ed anteriori ciascuno dei quali risulta
pratico e dipende dalla preferenza del medico.
L'approccio laterale è il più comune e
prevede l'inserimento dell'ago nel tesuto molle fra la patella ed il femore e
diretto con un angolo di 45° nel centro della parte mediale
dell'articolazione.
L'approccio mediale prevede l'inserimento
dell'ago nella parte mediale dell'articolazione sotto la metà della
patella ed è diretto verso il polo patellare opposto.
Nell'approccio anteriore il ginocchio è
flesso di 60-90° e l'ago viene inserito medialmente o lateralmente rispetto al
tendine patellare e parallelamente al plateau tibiale. Quest'ultima tecnica è
preferita dai medici per la maggiore facilità di ingresso nell'articolazione
nelle situazioni di osteoartrite avanzata. Tuttavia, l'approccio anteriore
comporta un maggiore rischio di danno al menisco da parte dell'ago.
Articolazione dell'Anca
Indicazioni
e descrizione delle procedure ecoguidate a livello dell'anca
Le
operazioni di artrocentesi ed infiltrazione a livello dell'articolazione
coxo-femorale dell'anca vengono praticate rispettivamente a scopo diagnostico
e terapeutico.
Le
infiltrazioni prevedono l'utilizzo di farmacicorticosteroidi anti-infiammatori
e derivatidell'acido ialuronico.
A
causa della profonda posizione anatomica dell'articolazione, della
mancanza di punti di riferimento ossei per guidare l'iniezione e della
presenza di fasci vasculo-nervosi intimamente associati, le operazioni di
infiltrazione ed artrocentesi dell'articolazione dell'anca richiedono un
supporto di guida visiva durante la procedura.
L'osteoartrosi
costituisce la causa più comune di dolore a carico della regione coxo-femorale
nell'adulto, particolarmente fra gli anziani. L'osteoartrosi è una patologia
cronica, caratterizata dalla perdita di cartilagine articolare, sclerosi
sub-condrale, deterioramento articolare ed alterazioni biochimiche e
biomeccaniche della matrice extracellulare.
La
gestione dell'artrosi dell'anca è simile a quella del ginocchio sebbene l'uso
di terapie intra-articolari sia più difficile, principalmente a causa delle
caratteristiche anatomiche dell'articolazione e della prossimità di strutture
“sensibili” come l'arteria femorale e nervi; inoltre la percentuale di
fallimento, quando l'iniezione è effettuata in “cieco” è significativa.
Recentemente,
è stato stabilito un protocollo metodologico (Alberto Migliore e Sandro
Tormenta
dell'Ospedale
San Pietro Fatebenefratelli di Roma) per la tecnica di
viscosupplementazione
ecoguidata
dell'anca, la quale si è dimostrata efficace e preferibile rispetto alla
stessa condotta
sotto
guida fluoroscopica.
Tecnica di iniezione
Il
paziente viene esaminato in posizione supina, con l'anca in
intra-rotazione di 15-20°. Un trasduttore lineare convesso di 7,5 o 3,5 MHz
(Astro256, Hitachi-Esaote, Genova, Italia) è utilizzato con una guida bioptica
sterile collegata. L'articolazione coxo-femorale viene analizzata
attraverso un accesso parasagittale anteriore, lateralmente ai vasi femorali.
Il transduttore è allineato all'asse lungo del collo femorale,
includendo l'acetabolo e la testa femorale.
L'iniezione
intra-articolare (IA) viene effettuata inserendo un agospinale G20 (9
cm), attraverso la guida bioptica, usando un approccio anterosuperiore. Con il
software di guida bioptica in tempo reale, l'ago è successivamente introdotto
all'interno della capsula articolare fino a livello della testa femorale.
La
preparazione di acido ialuronico iniettata ed il suo posizionamento
intraarticolare è verificato mediante la visualizzazione diretta del fluido
che appare iperecogeno.
L'approccio
antero-superiore parasagitale permette di eseguire l'iniezione sopra la testa
femorale, così che il farmaco venga equamente distribuito sulla cartilagine
della testa femorale e dell'acetabolo.
È
tuttavia possibile anche un approccio laterale, iniettando la preparazione
nelle vicinanze della grande tuberosità trocanterica.
Utilizzando
la guida ecografica real
time, il posizionamento
dell'ago risulta più veloce, semplice e maggiormente accurato.
Il
corretto posizionamento dell'ago viene confermato visivamente
dall'introduzione di un anestetico locale o soluzione salina ed in seguito
dalla diretta visualizzazione del fluido viscoso di acido ialuronico iniettato.
Quando
l'iniezione viene praticata antero-inferiormente, è possibile iniettare la
preparazione di acido ialuronico alla base del collo femorale ed è altrettanto
possibile una completa evacuazione del fluido intra-articolare.
Articolazione della Spalla
Indicazione
e descrizione delle procedure ecoguidate nella regione della spalla
La
spalla è un sito soggetto a numerosi insulti meccanici e condizioni
infiammatorie che richiedono prelievi di tessuto a significato diagnostico ed
iniezioni terapeutiche.
L'iniezione
intra-articolare della spalla deve tuttavia essere presa in considerazione
dopo il fallimento altri tentativi terapeutici come la fisioterapia o i FANS.
Le
condizioni patologiche più frequenti che richiedono un iniezione
nell'articolazione gleno-omerale sono l'osteoartrite, la capsulite adesiva e
l'artrite reumatoide.
Per
l'articolazione acromio-clavicolare, le procedure di aspirazione ed iniezione
devono essere praticate per la diagnosi ed il trattamento dell'osteoartrite e
dell'osteolisi clavicolare distale.
Le
iniezioni scapulotoraciche sono riservate per l'infiammazione delle bursa.
Articolazione Gleno-Omerale
L'Articolazione
gleno-omerale rappresenta l'articolazione tra l'omero e la fossa glenoide ed è
l'articolazione piu mobile di tutto il corpo. Questa articolazione non è una
vera e propria enartrosi.
È
stabilizzata da un elevato numero di muscoli e legamenti, fra cui in quattro
muscoli della cuffia del rotatore (sopraspinato, infraspinato, piccolo rotondo
e sub-scapolare) che servono da stabilizzatori dinamici dell'articolazione.
Stabilizzatori statici sono la capsula articolare, il labbro glenoide ed il
legamento gleno-umerale.
Le tre
indicazioni principali per le iniezioni nell'articolazione gleno-omerale sono:
L'articolazione
gleno-umerale può essere infiltrata con un approccio anteriore, posteriore, e
superiore. Quello anteriore e posteriore sono i più utilizzati.
I
principali riferimenti anatomici per l'infiltrazione in questo sito sono la
testa dell'omero, il processo coracoide e l'acromion.
L'iniezione
ecoguidata in questa articolazione viene effettuata su un paziente in decubito
laterale opposto alla spalla da trattare e la sonda ecografica è posizionata
in modo da ottenere una sezione assiale posteriore dell'articolazione
identificata attraverso la glene, il labbro, la faccia posteriore della testa
omerale e la capsula articolare gleno umerale posteriore coperta dal tendine
sovraspinoso. L'ago segue tangenzialmente la curvatura della testa omerale.
Una
rotazione esterna permette di accumulare il liquido all'interno del recesso
posteriore. Se fosse necessario, l'iniezione può essere praticata per via
anteriore infiltrando il recesso bicipitale.
Articolazione Acromio-Clavicolare
L'articolazione
acromio clavicolare è una diartrosi che connette l'acromion alla clavicola
distale. Il legamento acromio-clavicolare è debole e garantisce poca stabilità
articolare. Il legamento coracoclavicolare, al contrario, garantisce un
supporto strutturale maggiore all'articolazione ed è il principale legamento
danneggiato durante una distorsione acromio-clavicolare (lussazione
acromio-clavicolare).
Le
indicazioni per le infiltrazioni in questa articolazione includono l'osteolisi
clavicolare distale, e l'osteoartrosi.
L'articolazione
acromio-clavicolare è di facile acceso. L'approccio può essere postero
superiore sul paziente seduto di schiena rispetto all'operatore.
Articolazione stereo clavicolare
L'articolazione
sterno-clavicolare è formata dall'incontro fra l'estremità sternale della
clavicola, la faccia articolare del manubrio dello sterno e la prima
cartilagine costale.
Questa
articolazione viene infiltrata con un approccio anteriore che permette di
intentificare facilmente l'interlinea articolare (superficie articolare) e di
controllare visivamente la progressione dell'ago in profondità.
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