Emanuele Sbacchi - Terapia del Dolore - Ozonoterapia

Infiltrazioni Articolari Ecoguidate


    Artrocentesi 
    L'artrocentesi è l'operazione di svuotamento di raccolte patologiche di liquidi a livello di cavità articolari. 
    E' una pratica di comune svolgimento in ambito reumatologico ed ortopedico, ed assume un significato sia diagnostico (biopsia) che terapeutico, riducendo il  disconforto causato dalla pressione esercitata dal gonfiore intra-articolare.
    L'esistenza di un'artrite può richiedere la realizzazione di un'artrocentesi, specialmente nei casi di sospetta artrite infettiva. L'aspirazione intra-articolare ecoguidata è particolarmente utile nei casi di ridotto accumulo di liquidi. L'ingresso dell'ago viene diretto verso l'accumulo di liquido aiutandosi con una leggera compressione manuale in modo da evacuare alcuni recessi articolari permettendo di svolgere l'intera proceduta in un punti più accessibile.

    Infiltrazioni Intra-Articolari 
    Le terapie intra-articolari sono estesamente utilizzate. Uno dei vantaggi principali di tali tecniche è rappresentato dalla possibilità di introdurre i preparati farmacologici direttamente nel sito d'azione richiesto. Numerosi dati in letteratura riportano, per le iniezioni di corticosteroidi intra-articolari, risultati positivi nei soggetti affetti da osteoartrosi o artriti infiammatorie.

    Negli ultimi 10 anni, dati derivati da trial riguardanti l'uso di derivati dell'acido ialuronico per via intra-articolare nei casi di osteoartrosi, hanno suggerito effetti positivi anche per questo tipo di trattamento.
    Questo glicosamminglicano è infatti un farmaco strutturale che aumenta le proprietà visco-elastiche dei fluidi sinoviali, oltre ad avere un effetto anti-infiammatorio. L'obiettivo della terapia di viscosupplementazione a livello articolare è quello di alleviare il dolore e l'infiammazione, ripristinando le normali capacità funzionali del paziente.

    Articolazione del ginocchio

Algologia e Algologo


L'algologo non è il terapista del dolore e il suo compito primario non è quelllo di eseguire la terapia del dolore ma porne la diagnosi patogenetica e sceglierne la cura

E' auspicabile che in avvenire gli algologi nascano tali e si sentano tali e non più anestesisti, neurologi o neurochirurghi dediti all'algologia; è su questi concetti che si deliniea il profilo dell'algologo, ovvero lo specialista che sulla base della conoscenza della fisiopatologia e della semeiotica del dolore è in grado di porre la diagnosi patogenetica del dolore e di decidere il trattamento adeguato che può essere di competenza sua come di altri specialisti. 

Posto che quel che definisce l'algologo è la competenza diagnostica, sul piano terapeutico ogni algologo deve dedicarsi ad un settore (farmacologico, comportamentale o chirurgico) a seconda della personale attitudine e specifica preparazione in paritetico scambio di competenze con altri per eseguire le terapie che esulano dalla sua routine. Va superata la tendenza del medico ad "attaccarsi tenacemente al suo paziente e sperimentare tutti i metodi terapeutici con i quali ha familirità, anche quando le probabilità di successo sono inadeguate".

Purtroppo finchè gli algologi eseguiranno l'algologia come attività collaterale di una discplina che prevede altri compiti totalmente differenti, la maggior parte della pratica clinica algologica rimarrà compito di ogni medico che nell'ambito della propria specialità incontra pazienti con dolore. In queste condizioni, i pazienti continueranno ad essere senza diagnosi algologica. L'importanza sociale ed umanitaria del gran numero di pazienti con dolore persistente o cronico mertita l'attenzione della classe medica specializzata affinchè i malati non siano considerati incurabili o inadeguatamente trattati da improvvisati terapisti del dolore o da specialisti che, pur preparati nella loro disciplina, non sono algologi. 

"La chirurgia percutane del dolore"
G. Orlandini
Antonio Delfino Editore
2011

J.J. Bonica [1990] affermò che il dolore cronico è "uno dei problemi sanitari e sociali più grave e pressante perchè affligge annualmente milioni di individui ed il sollievo è insufficiente per molti pazieni". Egli calcolò che per questa causa negli USA nel 1986 furono persi oltre 400.000.000 di giornate lavorative con un costo comprensivo dell'assistenza sanitaria, degli indennizzi e dei compensi legali di 79.000.000.000 di dollari. 

"The Management of Pain"
J.J. Bonica
1990